L’autorità francese di vigilanza finanziaria (AMF – Autorité des marchés financiers), ha dichiarato che i derivati di criptovaluta richiedono l’autorizzazione e che questi prodotti non devono essere pubblicizzati tramite mezzi elettronici. A seguito di un’analisi della qualificazione legale dei derivati di criptovaluta, l’AMF è giunta alla conclusione che le piattaforme che offrono questi prodotti devono rispettare le regole di autorizzazione e di condotta aziendale e che questi prodotti non devono essere pubblicizzati tramite mezzi elettronici. Negli ultimi mesi, il recente boom di criptovalute ha stimolato diverse piattaforme di trading online per offrire opzioni binarie, CFD o contratti Forex con scadenza a fine giornata (rolling spot forex), in cui il sottostante è una criptovaluta. Tali contratti consentono agli investitori di scommettere su un aumento o una diminuzione della criptovaluta, senza mantenere il sottostante. L’AMF ha effettuato un’analisi legale dei derivati di criptovaluta. Il processo di ragionamento è duplice: da un lato, per determinare la qualificazione giuridica della nozione di “derivato” nel contesto dei derivati di criptovaluta e dall’altro, per valutare se una criptovaluta possa essere giuridicamente considerata come sottostante ammissibile. La nozione di “derivato” non è definita nella legislazione UE di per sé. Nell’ambito del quadro della direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (MFID), i legislatori dell’UE hanno solo elencato un elenco di derivati (come opzioni, futures, swap o forward), seguito da un elenco di sottostanti ammissibili. L’AMF conclude che un contratto di criptovaluta in contanti può essere considerato un derivato, indipendentemente dalla qualifica legale di una criptovaluta. Di conseguenza, le piattaforme online che offrono derivati di criptovaluta rientrano nel campo di applicazione della MiFID 2 e devono pertanto rispettare l’autorizzazione, le norme relative alla conduzione degli affari e l’obbligo di comunicazione commerciale EMIR a un repertorio di dati sulle negoziazioni.
Anche altri organismi di regolamentazione dell’UE stanno esaminando la questione dei criptati derivati. L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha annunciato il mese scorso che stava esaminando come i CFD crittografici sarebbero conformi al loro quadro normativo di MFID.
Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha proposto che il tema della criptazione sia discusso al vertice del G20 in aprile, e poco dopo Le Maire ha costituito un gruppo di lavoro per esaminare la possibilità di regolare la criptovaluta in Francia.