Il termine Big data è il termine usato per descrivere una raccolta di dati così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici. Recentemente il Big Data è cresciuto del 40% all’anno e ha il potenziale per portare benefici innegabili ai cittadini, alle imprese e ai governi, ma comporta anche notevoli rischi per quanto riguarda la tutela dei diritti fondamentali garantiti dalla legge e Carta dell’Unione europea. Una recente risoluzione sottolinea la necessità di evitare discriminazioni basate sull’uso di tali dati, anche in applicazione della legge, così come la necessità di garantire la sicurezza dei dati.
I deputati del Parlamento Europeo chiedono alla Commissione, agli Stati membri e alle Autorità per la protezione dei dati a prendere tutte le misure possibili per ridurre al minimo la discriminazione algoritmica per quanto riguarda l’elaborazione dei dati e l’analisi sia da parte del settore privato che dal pubblico. Gli algoritmi hanno un impatto reale sulla vita privata delle persone, in quanto raccolgono dei dati dal comportamento su internet. I Big Data attualmente sono un argomento interessante per molte aziende, le quali negli ultimi anni hanno investito miliardi di Dollari, finanziando lo sviluppo di software per gestione dei dati e analisi. L’aumento dei flussi di dati implica ulteriori vulnerabilità e delle nuove sfide alla sicurezza e alla tutela della privacy. (fonte: europarl.europa.eu)
Scarica in pdf il comunicato stampa del Parlamento Europeo del 14.03.2017: Comunicato stampa del Parlamento Europeo del 14 marzo 2017