La Suprema Corte ha individuato negli accordi intercorsi tra HP e Microsoft, un vero e proprio contratto a favore di terzo, ai sensi dell’articolo 1411 c.c. e seguenti. Correttamente, infatti, il Tribunale di Catania ha ritenuto che l’obbligazione del produttore HP nei confronti del compratore di computer portatili da essa prodotti ed immessi sul mercato unitamente ai software di Microsoft ivi preinstallati – trova – la sua fonte nell’accordo esistente tra il produttore dei software, titolare delle relative licenze (Microsoft) ed il produttore dell’hardware (HP), che commercializza i suoi prodotti unitamente ai software, inserendo volontariamente nel proprio hardware le condizioni generali del contratto di licenza d’uso del software, che, in quanto opera dell’ingegno protetta dal diritto d’autore, è utilizzabile soltanto se l’utente accetti le condizioni generali del titolare della licenza d’uso. Utilizzando il software, il licenziatario accetta le presenti condizioni. Qualora il licenziatario non le accetti, non potrà utilizzare il software e dovrà contattare il produttore o l’installatore per conoscere le modalità di restituzione allo scopo di ottenere il rimborso del prezzo. Corte di Cassazione – Terza Sezione Civile, Sentenza n. 4390/2016.

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