Aver svelato recentemente il libro bianco sulla futura valuta digitale di Facebook (Libra), il gigante dei social media, ha sicuramente rafforzato l’assalto alle valute virtuali. La reazione che ne deriva dovrà indurre molti governi a iniziare una nuova riconsiderazione dei piani di Facebook e dei suoi regolamenti.
Poche leggi e disposizioni sono attualmente stabilite attorno a questo nuovo tipo di attività.
Libra è la criptovaluta / criptomoneta / moneta virtuale progettata e voluta da Facebook e sarà operativa all’inizio del 2020. Si tratta di una nuova criptovaluta, basata su blockchain, che faciliterà lo scambio di denaro tra utenti attraverso il social network (FB) o i vari strumenti comunicativi quali Messenger e WhatsApp; potrà anche servire per l’erogazione ed il pagamento di servizi online. Tale moneta virtuale è del tipo “stablecoin”, ossia una criptovaluta il cui valore viene legato statisticamente al valore di un paniere di valute legali (per ora Euro, USD, GBP, Yen) che le consentirà di avere un valore stabile nel tempo e di consentire ai consumatori di superare i rischi di volatilità che oggi nuocciono le criptovalute come mezzo di pagamento. A Libra sarà affiancato un programma di gestione della moneta chiamato “Calibra”, che permetterà di connettere gli utenti e gestire il portafoglio per spendere, inviare e conservare la criptomoneta.
Secondo un recente rapporto, la Francia ha introdotto una task force del G7 guidata da Benoit Coeure, membro del consiglio di amministrazione della Banca centrale europea, che risolverà l’effetto delle valute virtuali sulle banche centrali. Il G7 è composto da paesi che sono leader economici nel mondo. Ciò include il Regno Unito, l’Italia, il Canada, la Germania, gli Stati Uniti e la Francia.
Facebook ha anche ricevuto numerosi critiche dall’Inghilterra. Mark Carney, il governatore della Banca Inglese, ha reso noto che è preoccupato per la moneta dicendo che il lancio non è stato completamente approvato dagli Organi governativi di regolamentazione.
Facebook di contro, propone per il futuro di rendere disponibile in tutto il mondo una moneta che risolverà il problema delle fluttuazioni dei prezzi, che a tutt’oggi costituisce un grave ostacolo all’adozione globale delle criptovalute.
La conformità al KYC (Know Your Customer– funzione fondamentale per valutare e monitorare il rischio del cliente) e l’antiterrorismo, d’altra parte, sono i principali problemi che devono essere rispettati garantendo la privacy delle persone.
Oggi possiamo dire che siamo all’origine di un nuovo “oligopolio”, con possibilità di ramificazione sterminate, che a causa di lacune normative, specie in ambito giuridico-finanziario, potrebbe causare uno squilibrio di potere in mano ai colossi digitali miranti a gestire il nascente “ecosistema finanziario virtuale”.
Noi in Italia, costa stiamo facendo?
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