E’ stata inflitta una multa milionaria a Facebook (proprietaria di WhatsApp) in Brasile, da parte di un giudice, per punire la mancata collaborazione del social a delle indagini penali.
La controversia nasce dal fatto che su WhatsApp la crittografia “end-to-end”, che consente di visualizzare i messaggi inviati e ricevuti soltanto ai diretti interessati, garantisce una privacy praticamente inviolabile alle conversazioni scoraggiando gli hacker e criminali informatici, ma è da ostacolo alla magistratura nella ricerca di elementi per un’indagine penale.
Un portavoce ufficiale di WhatsApp ha dichiarato: “Negli ultimi mesi, persone provenienti da tutto il Brasile non hanno trovato accettabili i blocchi giudiziari di servizi come WhatsApp. Passi indiscriminati come questi minacciano la capacità delle persone di comunicare, di svolgere il proprio lavoro e di vivere le proprie vite. Come abbiamo detto in passato, non possiamo condividere informazioni alle quali non abbiamo accesso. Speriamo di vedere questo blocco revocato al più presto”.
Il procuratore Brasiliano Alexandre Jabur ha dichiarato in merito alla vicenda: “Facebook ha dimostrato un enorme disprezzo per le istituzioni brasiliane, in particolare per i tribunali, pubblici ministeri e polizia a non soddisfare gli ordini”.