25 Marzo 2025

Libertà di comunicazione privata: quando il licenziamento per chat WhatsApp è illegittimo

La recente ordinanza n. 5936 della Corte di Cassazione, depositata il 6 marzo 2025, segna un punto cruciale nella tutela della privacy digitale dei lavoratori. I giudici hanno stabilito un principio fondamentale: i contenuti di una chat WhatsApp privata non possono essere motivo di licenziamento. La Suprema Corte ha chiarito un aspetto essenziale della comunicazione digitale: i messaggi scambiati in un gruppo riservato di colleghi sono equiparabili a una corrispondenza privata, protetta dall’articolo 15 della Costituzione. Poco importa il contenuto […]
28 Ottobre 2017

Quando hanno valore probatorio i messaggi di WhatsApp

Le conversazioni svoltesi sul canale informatico WhatsApp , operata da uno degli interlocutori, costituisce una forma di memorizzazione di un fatto storico, della quale si può certamente disporre legittimamente ai fini probatori, trattandosi di una prova documentale, atteso che l’art. 234, comma 1, codice procedura penale prevede espressamente la possibilità di acquisire documenti che rappresentano fatti, persone o cose mediante la fotografia, la cinematografia, la fonografia o altro mezzo (in tema di registrazione fonica cfr. Sez. 1, n. 6339 del […]
3 Luglio 2017

Atto amministrativo che costituisce presupposto di reato penale: valutazione dei giudici

La Terza sezione della Corte di Cassazione con la sentenza n. 31282 depositata il 22/06/2017 ha affermato che la valutazione del giudice penale in ordine alla legittimità di un atto amministrativo, che costituisca il presupposto di un reato, non è preclusa da un giudicato amministrativo formatosi all’esito di una controversia instaurata sulla base di documentazione incompleta, o comunque fondata su elementi di fatto rappresentati in modo parziale o addirittura non veritiero, sempre che tali criticità risultino da dati obiettivi preesistenti […]
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